Le mafie nel pallone

La denuncia di don Ciotti “Il calcio è della mafia”

http://www.antimafia.tv/

Riciclaggio di soldi mediante sponsorizzazioni, partite truccate, scommesse clandestine, presidenti prestanome,il grande affare del mondo ultrà, le scuole calcio.


Questi i temi di “Le mafie nel pallone – Storie di criminalità e corruzione nel gioco più truccato al mondo. Potenza Calcio: il caso limite”, dossier presentato oggi a Roma, anticipazione del libro “Le mafie nel pallone” del giornalista Daniele Poto, edito dal Gruppo Abele Edizioni, con una prefazione di Gianni Mura, in uscita nelle librerie a settembre.

Alla conferenza stampa erano presenti, oltre all’autore, Don Luigi Ciotti, Presidente nazionale di Libera, Don Marcello Cozzi, referente di Libera Basilicata, Valerio Piccioni, giornalista della Gazzetta dello Sport.

“Il calcio non è un mondo isolato” – ha dichiarato Don Marcello Cozzi – “ma risente dei problemi del territorio”. E dunque infiltrazioni mafiose e corruzione. Un dato che non deve stupire poichè, come ha spiegato Don Ciotti durante la conferenza stampa, da sempre le mafie controllano anche le società calcistiche. Per i clan, infatti, le squadre sono una garanzia di visibilità, un mezzo per controllare il territorio e arruolare nuove leve, riciclare denaro.

Secondo Daniele Poto, si tratta di una realtà inquietante, poichè i collegamenti e le collusioni con le mafie sono vastissimi, sono oltre 30 i clan coinvolti, e hanno origini lontane nel tempo. Si tratta di un fenomeno diffuso tanto al centro-sud quanto al nord d’Italia: Lombardia, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia, e sospetti in Abruzzo, queste le regioni interessate.

Nel dossier viene presentato il caso-limite del Potenza Calcio e del suo Presidente Giuseppe Postiglione, che in soli tre anni ha portato la squadra in serie B, salvo poi essere esclusa dal campionato professionistico.

Come reagire? Con il coraggio della denuncia e la forza della proposta: queste le esortazioni di Don Ciotti. Ed è ciò che fanno quotidianamente i ragazzi di Libera, “antenne del territorio”, come le definisce il Presidente di Libera, che invoca anche l’indispensabile collaborazione con gli organi competenti.

(Fonte articolo: http://www.libera.it)

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